Ci sono delle giornate in cui si ha paura. Giornate che si sa che sono dietro l'angolo ma che si fa finta di non vedere per timore che anche loro ci guardino dritte negli occhi e ci colga la paura.
La paura. Ci si sente sempre pronti, forti, spavaldi. E' sempre facile guardare in faccia la paura quando non è li per noi. Ma prima o poi arriva anche il nostro turno e allora tutte le belle parole che avevamo pensato, tutti i consigli che avevamo dato si rivelano essere inutili.
A volte abbiamo anche sognato quel momento, a volte siamo stati noi stessi e creare quelle giornate piene di paura per altri. A volte l'abbiamo desiderata, abbiamo avuto voglia di star male per un pò, solo per illuderci di stare bene dopo. A volte abbiamo stretto i denti e abbiamo superato tutta la paura, tutto il disagio. Mille volte ci siamo detti di tenere duro, o forse siamo stati tropo codardi per provare a star male, per cercare di migliorare. Ma alla fine siamo qui e siamo riusciti a stare in piedi, siamo riusciti ad affrontare la tempesta.
C'è calma, sentiamo di voler stare bene, ci siamo quasi riusciti, lo desideriamo avidamente... e li che ci coglie, quando siamo più vulnerabili, quando siamo pronti a dare.
La paura ci prende, ci strazia, ci fa tremare e non ci mostra alcuna via d'uscita. Si può solo piangere, supplicare che finisca, cercare di sopportare. Conservare un minimo di speranza, un piccolo lume, fiammella luminosa nel buio che ci avvolge. Sarebbe più facile lasciarsi prendere totalmente dal panico, lasciarsi accarezzare da esso, smettere di combattere.
Ma bisogna rialzarsi, guardare avanti anche se fa male, se fa maledettamente male. Tremare ma camminare.