Ho appena letto il primo libro di Giancarlo De Cataldo, noto giudice ed scrittore noir italiano. In questo periodo sono attratto da questo genere e non potevo che confrontarmi con chi è considerato uno dei massimi esponenti...la verità?? Non sono rimasto particolarmente colpito, e non mi sento di tesserne le lodi come ho letto in tante recensioni!! Nella storia si ritrovano gli elementi tipici del genere a cominciare dal protagonista pseudo-sfigato Valentino Bruio, avvocato che mette da parte i suoi interessi per aiutare chi è ai margini della società pestando un pò di piedi, uttilizzando metodi di indagine poco ortodossi e attirando su di se le antipatie (e a volte le persecuzioni di colleghi e/o poliziotti), i suoi collaboratori non ufficiali come il genio dell'informatica Zaphod e Rod, gestore del Sun City ( che mi ricorda tanto il bar dove si rifugia l'ispettore Rebus di Rankin...), oasi per tutti i fratelli africani in difficoltà nella giungla di Roma e la bellona di turno che fa sbandare il protagonista facendogli mettere in discussione anche i suoi principi.
La storia si svolge in una calda estate romana dei primi anni novanta tirando in ballo i sensi di colpa del povero Bruio e la vecchi idea che con i soldi, il potere e le conoscenze giuste si possa giustificare qualunque peccato. Le premesse mi erano parse ottime ma alla fine mi sono trovato davanti al finale per mezzo di un'indagine un pò troppo veloce e, a dire la verità, dagli esiti un pò telefonati...
Personalmente mi hanno coinvolto maggiormente i libri di Lucarelli, Dazieri e Carlotto, ma visto il successo di
"Romanzo Criminale" mi ripropongo di dare un'altra possibilità al buon De Cataldo!!!